La storia

 

Battistella di Schio storiaBattistella rendering finale

Le scuole che fanno parte dell'Istituto Comprensivo "Don Agostino Battistella" sono collocate in parte in un quartiere del Comune di Schio comprendente Magré, Monte Magré, Ca' Trenta, Liviera e in parte nel Comune di San Vito di Leguzzano. La popolazione del quartiere scledense ammonta a 9.500 abitanti circa, pari al 24,4% dalla popolazione e nel Comune di San Vito di Leguzzano a circa 3.600 abitanti. Nel Comune di San Vito di Leguzzano si è verificata negli ultimi anni una rapida trasformazione da una struttura socio-economica prettamente agricola ad una spiccatamente artigianale; l'edilizia abitativa si è ampliata e la popolazione scolastica, quantunque in misura più contenuta, ha registrato un incremento. La percentuale degli alunni stranieri è di circa l'11,5%. Generalizzando, lo status economico di provenienza degli alunni è medio/medio-alto.

L'edificio è stato costruito nel 1966 e dal primo anno scolastico comprendeva più di quattrocento allievi. È stato progettato ed edificato già provvisto di spazi per le attività comuni di tipo culturale, sportivo e ricreativo quali un auditorium, un'aula magna attrezzata per spettacoli teatrali e una biblioteca scolastica.

Don Agostino Battistella foto

La scuola è intitolata a Don Agostino Battistella, cappellano di Schio fino al 1941 quando divenne cappellano militare. Formatosi a Torino dai Salesiani, dove si respirava ancora l'aria del fondatore Don Bosco che molti avevano conosciuto anche personalmente, completò i suoi studi nel Seminario di Vicenza dove uscì sacerdote nel 1929, a 23 anni. Fu mandato a Schio come rettore della Chiesa di San Giacomo e coadiutore del dinamico Mons. Tagliaferro. La gioventù scledense, a quell’epoca, era cura dei Salesiani. Don Agostino seguì soprattutto l’attività degli studenti universitari, che ne conquistò presto l'animo riuscendo a legarli a sé, assieme alle rispettive famiglie con le quali stabilì una cordiale amicizia. Dinamico, pieno di entusiasmo e di attività continuò il suo servizio a Schio fino alla chiamata del 1941 come cappellano militare. Il 4 Giugno 1942, il giorno del Corpus Domini, mentre andava a celebrare la S. Messa fu ucciso in un'imboscata in Croazia.